Love Chapter II – photo Piero Tauro – all rights reserved

Sharon Eyal è nata a Gerusalemme. Ha ballato con la Batsheva Dance Company tra il 1990 e il 2008. Sharon Eyal è stata direttore artistico associato per Batsheva dal 2003 al 2004 e coreografa per la compagnia dal 2005 al 2012. Durante il suo periodo con la Batsheva, ha creato 16 nuove coreografie.

Nel 2005 Sharon Eyal ha iniziato a collaborare con Gai Behar alle sue creazioni, con L-E-V a diversi progetti.

Durante il 2009 Eyal ha iniziato a creare pezzi per altre compagnie di danza in tutto il mondo. Nel 2013 Sharon Eyal ha lanciato L-E-V con il suo collaboratore di lunga data Gai Behar.

OCD Love – photo Piero Tauro – all rights reserved

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I corpi flessuosi, a tratti improvvisamente nervosi, si serrano in gruppo e si spostano come sciami, per poi tornare come monadi azzurre e solitarie, dolorosamente piegate e curve, eppure ancora in piedi, vive, bellissime.
Lo stile di Sharon Eyal si modella sulle linee perentorie di suoni vicinissimi eseguiti dal vivo: ritmi di insofferenza e rumore di pensieri, incatenati alla paura del vuoto.

Seven Sins – photo Piero Tauro – all rights reserved

La danza è pura ossessione: la forza di un desiderio assoluto che mai raggiunge il punto di saturazione e continuamente trova nuovi accordi, variazioni e impulsi. Ogni interprete avvita forme da un nucleo centrale, come se dal cuore si diramassero infinite direzioni e ogni movimento le contenesse tutte potenzialmente. La naturalezza è strabiliante, così come strabiliante è la sapienza dei danzatori che sono al contempo meravigliosi solisti e un coro perfettamente all’unisono.

«Danzare è un’arte che si esprime attraverso il corpo e il movimento. Il processo è lungo, qualche volta felice, altre doloroso. C’è una regia che filma tutte le prove, i ballerini riguardandole riescono a imparare meglio, ad andare più in profondità, a sfidare i propri limiti. Entrando in contatto con la loro solitudine interiore riescono a ottenere risultati inaspettati. È una tecnica molto difficile, impossibile metterla in pratica senza quello che io definisco ” sentimento totale” o fisicità estrema».

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Quali requisiti deve avere un ballerino per entrare in compagnia?

Batsheva Dance Company “Kyr” – photo Piero Tauro – all rights reserved

«Prima di tutto una sconfinata capacità di “sentire”, curiosità, eccitazione, disponibilità, apertura, generosità, purezza, precisione, intelligenza, pulizia, personalità, capacità di cullare il bambino e accarezzare il vecchio che hanno dentro. Tutto quel che è “totale” mi trova d’accordo e in sintonia. La mia collaborazione con Gai Behar è proprio orientata in questo senso. Siamo una coppia, è il mio amore, viviamo insieme. Lui non è un ballerino, ha un background diverso, è un artista multimediale, io provengo da una compagnia prestigiosa come la Batsheva, dove ho lavorato dal 1990 al 2008. Capita a volte che lui rompa le mie convinzioni con nuovi e inediti punti di vista. Qualcuno può pensare che non sia facile per una coppia esplorare il lato oscuro dell’amore, per noi è indispensabile».

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SAVE THE DATE
SHARON EYAL – GAI BEHAR – L–E–V
“Into the Hairy”

Festival dei Due Mondi – Spoleto 2023
Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti
Venerdì 30/6 h. 21:00
Sabato 01/7 h. 19:00
Domenica 02/7 h. 16:00§
Lunedì 03/7 h. 21:00

nella foto:
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coreografia Sharon Eyal

co-creatore Gai Behar

musica originale Koreless

costumi Maria Grazia Chiuri Christian Dior Couture

luci Alon Cohen

ballerini Darren Devaney, Guido Dutilh, Juan Gil, Alice Godfrey, Dana Pajarillaga, Keren Lurie Pardes, Nitzan Ressler

direttore delle prove Davide Di Pretoro

nella foto: Seven Sins – photo Piero Tauro – all rights reserved

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Lo stile unico è quello che da sempre contraddistingue il dirompente duo Eyal & Behar: movimento, musica e spazio si intersecano, la danza esce dai suoi canoni convenzionali, il classico si fonde con la cultura dei club underground e la danza contemporanea viene spinta ben oltre i suoi confini.

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«Non voglio vedere la coreografia » commenta Eyal «voglio vedere la magia. Voglio sentire e voglio che le persone sentano quello che voglio dare loro». Per spiegare come la sua danza sia costruita dall’interno, Eyal definisce così la sua alchimia: «per quanto mi riguarda, forma mentale, impegno fisico e tecnica di danza sono un tutt’uno. Quando si è esausti, quando i muscoli sono come in fiamme, l’emozione sale in superficie e diventa impossibile fingere o costruire un discorso. Si può essere solo nel presente». (dal programma del Festival dei Due Mondi, Spoleto 2023)

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Normativa sul Diritto d’ Autore Legge 22 aprile 1941. n.633 e relative modifiche apportate dal Decreto del Presidente della Repubblica n.19 del 8/1/1979, pubblicato su Gazzetta Ufficiale del 30/1/1979, n.29 e successivo Dlgs n. 154 del 26 maggio 1997 (attuazione direttiva 93/98/Cee), su Gazzetta Ufficiale n. 136 del 13 giugno 1997 e successiva legge 248 del 28 agosto 2000, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 4 settembre 2000 n. 20