“PINA BAUSCH / VIKTOR e le coreografie del viaggio”

*Viktor – Wuppertal Tanztheater Pina Bausch – photo Piero Tauro all rights reserved*

Il titolo di questa mia pagina web prende spunto da un bellissimo libro di Roberto Giambrone pubblicato nel 2008 con le immagini di un mio caro amico collega fotografo, Francesco Carbone. Pubblicato da Ephemeria (al link le note)

Roberto Giambrone, giornalista professionista e critico di teatro e danza. Ha curato diverse rassegne e pubblicazioni sul teatro e la danza. Dirige l’Ufficio Stampa e l’attività editoriale del Teatro Biondo Stabile di Palermo.

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Opernhaus Wuppertal, Wuppertal 26.06., 27.06., 28.06., 29.06.2024
In scena!!! E speriamo presto ancora presto in Italia!!!

VIKTOR, dedicato alla città di Roma, debutta a Wuppertal nel 1986 e a seguire al Teatro Argentina di Roma nello stesso anno.

Choreografia Pina Bausch
Set design Peter Pabst
Costumi Marion Cito
Dramaturgia Raimund Hoghe
Collaboratione Matthias Burkert, Marion Cito, Hans Pop
Distribuzione Andrés Neumann International

Prima 05/14/1986 – stagione 1985/86 – Schauspielhaus Wuppertal

Viktor, ha lasciato un’impronta indelebile sulla scena teatrale. Presentata per la prima volta a Roma nel 1986, questa straordinaria evocazione della morte, del sesso e della corruzione nella Città Eterna continua a suscitare critiche e ammirazione.
In Viktor, il palcoscenico è avvolto da mura di terra alte 20 piedi, come se fosse stato scavato da una tomba o da un sito archeologico. I 28 interpreti si muovono con intenti comici o tragici, come se fossero stati estratti da un passato remoto. L’immaginario di Roma permea lo spettacolo: la città stessa ispira questa produzione. Qui, la morte, il sesso, la corruzione e la bellezza si intrecciano in una danza di potere e desiderio.
Nel mondo di Viktor, tutto è in vendita: le donne mostrano fugaci scorci dei loro glutei o seni, un uomo vende cartoline nell’auditorium e un banditore d’asta gestisce le offerte per tutto ciò che appare in scena. L’immagine della mortalità è onnipresente: un prete cerca di unire due amanti defunti, cori di piangenti attraversano l’azione e un becchino sparge incessantemente terra sul palco.

Interpreti: Anne Marie Benati, Anne Martin, Antonio Carallo, Beatrice Libonati, Bénédicte Billiet, Dominique Duszynski, Dominique Mercy, Ed Kortlandt, Finola Cronin, Francis Viet, Héléna PikonJakob,
Haahr Andersen, Jan Minařík, Jean Laurent Sasportes, Jean-François Duroure, Julie Anne Stanzak, Kyomi Ichida, Mark Sieczkarek.

Attraverso l’analisi degli spettacoli che la coreografa tedesca Pina Bausch ha realizzato ispirandosi a diverse città del mondo, l’autore traccia un profilo inedito e sfaccettato degli ultimi vent’anni di attività della più importante e celebrata esponente del Tanztheater tedesco. Interpretando il viaggio della Bausch come percorso di conoscenza e come specchio di una sensibilità interiore, il libro propone spunti di riflessione che estendono il discorso sulla danza alla letteratura, al cinema, all’antropologia e alla storia culturale.

L ’esperienza ricca e stratificata del lavoro di Pina Bausch sulle città e il suo singolare metodo di lavoro, basato sul coinvolgimento dei danzatori nella creazione, sono raccontati attraverso l’analisi dei singoli spettacoli, attraverso le testimonianze raccolte dall’autore, le analisi critiche e visive.

Mentre nuove generazioni di coreografi si stanno imponendo sulla scena internazionale del Teatrodanza, questo saggio ribadisce l’incontrastato magistero di Pina Bausch e aiuta a comprendere uno scenario in continua trasformazione.

L’eredità di Pina Bausch continua a influenzare artisti di ogni genere, e le sue creazioni rimangono un ponte tra passato e presente, tra sogno e realtà,

n.b. Le immagini di questa pagina web del mio sito sono state da me realizzate, di mia proprietà e titolarità economica e morale, al Teatro Argentina di Roma, anno 1986