Baro d’evel

Teatro Argentina
7 – 10 ottobre 2020

Prima parte del dittico Là, sur la falaise
Creazione: Festival Montpellier Danse 2018
Autori ed interpreti: Camille Decourtye, Blaï Mateu Trias e Rita Mateu Decourtye.
Collaborazione alla drammaturgia: Barbara Métais-Chastanier
Scenografia: Lluc Castells,con l’assistenza di Mercè Lucchetti
Collaborazione musicale e creazione del suono: Fanny Thollot
Progetto illuminotecnico: Adèle Grépinet
Creazione dei costumi: Céline Sathal

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Musica registrata: Joel Bardolet (arrangiamenti per archi), Jaume Guri, Masha Titova, Ileana Waldenmayer, Melda Umur.
Costruzione: Jaume Grau e Pere Camp
Direzione generale: Cyril Monteil o Coralie Trousselle
Direttore di scena: Flavien Renaudon o Cyril Turpin
Gestione del suono: Brice Marin o Fred Bühl
Diffusione: Judith Martin
Direttore di produzione: Laurent Ballay
Amministrazione: Caroline Mazeaud
Comunicazione: Ariane Zaytzeff
Addetto alla produzione: Pierre Compayré


Produzione: Baro d’evel . UN ESTRATTO VIDEO DELLO SPETTACOLO

Coproduzioni: GREC 2018 Barcelona Festival e Teatre Lliure a Barcellona, ??Garonne Theatre, scena europea, Montpellier Dance Festival 2018, Malraux national stage Chambéry Savoie, ThéâtredelaCité – CDN Toulouse Occitanie, Pronomade (s) en Haute-Garonne, CNAR, MC93, Maison de la Culture de Seine-Saint-Denis, Le Grand T, teatro Loire-Atlantique, L’Archipel, scena nazionale di Perpignan, CIRCa, Pôle National Cirque, Auch Gers Occitanie, le Parvis, scène nationale Tarbes-Pyrénées, Les Halles de Schaerbeek – Bruxelles, Le Prato, théâtre international de quartier, pôle national cirque de Lille, L’Estive, scène nationale de Foix et de l’Ariège, festival BAD di Bilbao, le Cirque Jules Verne, PNC Amiens, la scène nationale d’Albi nell’ambito del sostegno del FONDOC, Bonlieu, scène nationale d’Annecy, l’Avant-scène di Cognac.
Beneficiario del progetto di cooperazione transfrontaliera PYRENART, nell’ambito del programma Interreg V-A Spagna-Francia-Andorra POCTEFA 2014-2020 – Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)

«Il teatro di Baro d’evel è poesia in movimento, come cantava Bobby Vee. O energia poetica, come direbbe un surrealista. Lorca, Buñuel e Alberti sarebbero stati molto contenti».
Con queste parole El Pais celebra la pluripremiata compagnia Baro d’evel, nata nel 2001 e dal 2006 diretta dal duo franco / catalano Camille Decourtye e Blaï Mateu Trias, in scena dal 7 al 10 ottobre per Romaeuropa Festival con Là, prima parte del dittico Là, sur la falaise, in prima nazionale e in corealizzazione con il Teatro di Roma. (Teatrionline – 6 ottobre 2020)

Ritenuta dalla stampa internazionale tra le più interessanti delle compagnie a cavallo tra danza, teatro e nuovo circo, Baro d’evel concentra tutta la propria ricerca artistica sulla convivenza di espressioni creative differenti che si uniscono per realizzare una drammaturgia in cui scrittura e improvvisazione siano sempre in equilibrio.
Passando dall’ilarità al dramma, dalla danza alle acrobazie, Là è uno spettacolo in cui i codici del circo tradizionale vengono incessantemente deviati per intrecciarsi con quelli del mimo, delle arti plastiche e della poesia.

È in uno spazio bianco che i gesti di un uomo, una donna e una bambina si inscrivono, come tracce di un balletto sensibile e poetico, come orme nere di passaggi e ritorni e di storie già scritte. Tra teatro, danza e nuovo circo Baro d’evel sembra costruire una zoomata sul presente, sul qui e ora per reinventare con Là «i nostri gesti ignorati, i nostri gesti impulsivi, i gesti cretini, spasmi e urla, i gesti della vita in ogni modo, della vita a tutti i costi».

Su una composizione sonora a cura di Fanny Thollot e una drammaturgia scritta dal duo in collaborazione con Barbara Métais-Chastanier, il pezzo esplora i giochi di equilibrio tra le discipline in campo e le figure umane in scena, valorizzando il contatto poetico tra pubblico e artista.

Là è un puzzle di sentimenti, uno spettacolo minimalista che segue i movimenti della vita in cui luci, suoni e squilibri trovano sempre il loro posto nella polifonia che dà forma a una narrazione virtuosa e onirica.(Teatrionline – 6 ottobre 2020)

Creata nel 2018 e completata con la seconda parte Falaise, che ha debuttato l’anno successivo al Grec di Barcellona, Là è un’opera in cui circo, teatro, mimo, danza, musica si mescolano scavalcando i confini delle singole discipline per mettere in scena una forma d’arte che sia totale. «Là è un prologo, un gesto nudo e crudo che circola tra corpi e voci, ritmi e danze consumate, cadute e momenti», l’introduzione a «una lingua senza parole che accade sotto le nostre vite, invitandoci ad osservare i nostri comportamenti nella superficie mutevole che i nostri gesti ci offrono».

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