Ancora sul DIRITTO D’AUTORE IN FOTOGRAFIA, legge a MOLTI sconosciuta. (o volutamente non applicata)

Stiamo parlando della Legge 22 aprile 1941. n.633 (e relative modifiche apportate dal Decreto del Presidente della Repubblica n.19 del 8/1/1979, pubblicato su Gazzetta Ufficiale del 30/1/1979, n.29 e, successivamente, Dlgs n. 154 del 26 maggio 1997 (attuazione direttiva 93/98/Cee), su Gazzetta Ufficiale n. 136 del 13 giugno 1997. Aggiornamenti con la legge 248 del 28 agosto 2000, intitolata “Nuove norme di tutela del diritto d’autore”, pubblicata in Gazzetta Ufficiale del 4 settembre 2000 n. 206.

Giorni fa una compagnia teatrale, il suo regista, la sua responsabile comunicazione, compagnia Italiana ma residente in un paese della Comunità Europea, mi ha scritto chiedendomi, in quanto autore fotografo di una immagine di un loro spettacolo, la liberatoria per diritto di pubblicazione e utilizzo della stessa, con limiti e condizioni sottoscritte con documento firmato dalle parti. Come previsto da una legge europea. ED APPLICARLA.

Ed eccoli i due link che non sarebbe male leggere http://www.fotografi.org/legge_diritto_autore.html e https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:2000-08-18;248 (Portale della Presidenza del Consiglio dei Ministri) per evitare figuracce.

Eh si perché avvengono cose strane. Tralascio gli attuali comportamenti dei social Meta, Facebook, Instagram, anche loro soggetti al rispetto della Legge sul Diritto d’Autore sui Social . che in base a segnalazione di utenti bloccano profili senza giustificazioni reali.
Personalmente non mi cambia nulla. Fortunatamente la mia vita e storia non passa da lì.

Ho utilizzato sempre i miei social con scopi e  fini precisi, chi mi conosce da anni lo sa, dare la mia visione di un evento teatrale e raccontarlo con le mie foto. Ho voluto condividere questo con gli autori, gli addetti ai lavori, il pubblico che tale evento ha vissuto dal vivo o lo avrebbe voluto vivere. Tutto questo può provocare invidie, ritorsioni anche di chi ti si dichiara falsamente amico ed usa un tag di comunicazione come arma e grimaldello. OGNUNO DI NOI HA LA SUA STORIA. La mediocrità è altro.

Ho chiesto a queste persone di rimuovermi dalla loro lista di amici ma a loro fa forse comodo il contrario. Problemi loro.

Io la mia storia professionale la ho. E molte strutture, festivals, compagnie, registi, attori, danzatori, performers lo sanno. Immagini che a volte raccontano la loro storia e vita nel mondo dello spettacolo. E non sempre (se non quelli sanciti da Contratti con norme e regole precise per le parti) hanno adottato comportamenti come la Compagnia che ho citato all’inizio di questo testo.
Non hanno alcuna liberatoria sottoscritta. Io ho chiuso non uno ma a volte due occhi ma non è detto che questo comportamento sia eterno.

Ho anche ricevuto minacce di querele, i miei legali hanno sorriso ricordandomi che posso avvalermi della legge 595, esatto, Reato di Diffamazione se le minacce fossero scritte, per aver pubblicato immagini giudicate non autorizzate. Queste persone dimenticano che per la legge in vigore nella Comunità Europea E’ IL FOTOGRAFO IL DEPOSITARIO DELLA CONCESSIONE DI LIBERATORIA DI UTILIZZO DI UN’IMMAGINE E NESSUN ALTRO (fatto salvo per le riproduzioni di opere d’arte, manoscritti o similari, evitando violazione sul senso del pudore nell’immagine e la fotografia di minori non autorizzata in questo caso)

Leggere la legge..…….

Le fotografie d’autore, o opere fotografiche, sono protette dal diritto d’autore in modo simile ad altre opere d’arte, come dipinti e sculture. Il che significa che nessuno, tranne il suo autore, può pubblicarle o diffonderle o sfruttarle economicamente. Non è possibile utilizzare tali opere senza il consenso del titolare, neanche riportando il relativo nome accanto alla riproduzione. Il semplice fatto di aver reso pubblica un’opera fotografica non significa farla diventare di pubblico dominio: ogni riproduzione e sfruttamento infatti restano riservati al fotografo, anche se non espressamente scritto accanto all’immagine.                         

Non occorre il consenso di una persona ritratta quando la riproduzione di un’immagine è giustificata dalla notorietà o dall’ufficio pubblico coperto, da necessità di giustizia o di polizia, da scopi scientifici, didattici o culturali, o quando la riproduzione è collegata a fatti, avvenimenti, cerimonie di interesse pubblico o svoltisi in pubblico. (Questo relativamente alla foto teatrale dal vivo senza preventivi contratti sottoscritti tra le parti)  

Chiudo con quanto succede in caso di violazione

VIOLAZIONE DIRITTO D’AUTORE

La legge prevede delle sanzioni in caso di violazione di un diritto d’autore, che nella maggior parte dei casi hanno natura civile, ma che possono avere anche carattere penale o amministrativo.
La violazione può riguardare sia i diritti morali, come l’usurpazione della paternità di un’opera, sia i diritti patrimoniali, nel caso in cui si utilizzi in modo indebito e non autorizzato un’opera con il fine di ricavarne dei compensi economici.
L’art. 158 della L. 633 del 1941 afferma che chi venga leso nell’esercizio di un diritto di utilizzazione economica a lui spettante può agire in giudizio per ottenere il risarcimento del danno e che può richiedere la distruzione o che venga rimosso lo stato di fatto da cui risulta la violazione, a spese dell’autore della violazione.
Il risarcimento dovuto al danneggiato è liquidato secondo le disposizioni degli articoli 1223, 1226 e 1227 del codice civile.
Il lucro cessante, cioè il mancato guadagno che la vittima perde a seguito dell’illecito, viene valutato dal giudice ai sensi dell’articolo 2056, secondo comma, del codice civile, anche tenuto conto degli utili realizzati in violazione del diritto.

CHI MI CONOSCE DA ANNI SA IL MIO CARATTERE. L’AMORE CHE HO DIMOSTRATO PER REGISTI, COREOGRAFI, ATTORI, DANZATORI, PERFORMERS. DI MOLTI DI LORO HO UNA STORIA DI VITA E CREATIVITA’. QUESTO SIA CHIARO. MA PURTROPPO IL MONDO NON E’ FATTO SOLO DI LORO, CHI PROTEGGE INTERESSI PARZIALI E A VOLTE RIDICOLI, PICCOLI GIOCHI DI POTERE CHE SI SCONTRANO CON 40 E PIU’ ANNI DI VISSUTO NEL TEATRO, METTE IN DISCUSSIONE ED IN CRISI QUESTO RAPPORTO DI STIMA CONSOLIDATO NEL TEMPO. E PUO’ PORTARE A SCELTE DOLOROSE CHE MAI E POI MAI VORREI ATTUARE.
MA PURTROPPO NON DIPENDE SOLO DA ME. BUON LAVORO A TUTTI.

FARE CHIAREZZA FA SEMPRE BENE.

Piero Tauro