Roma Fringe Festival 2021

“Ca/1000” – photo Piero Tauro – All rights reserved

con Noemi Francesca
regia Luisa Corcione
le opere in scena sono di Luisa e Rosaria Corcione

“Ca/1000” – photo Piero Tauro – All rights reserved

Una storia d’amore tormentata tra due geni dell’arte, il tracollo di una artista prigioniera del pregiudizio del suo tempo, il manicomio e la liberazione, fisica e dell’anima. Un racconto che testimonia tutto questo, cent’anni dopo, confezionato con tutta la comprensione complice (femminile) che artiste di questo tempo possono tributare ad una “compagna” prima che a un mito.

“Ca/1000” – photo Piero Tauro – All rights reserved

Dalle appassionate note di regia: «Ca/1000 vuole rappresentare la storia di un’ anima, i momenti salienti della vita di Camille Claudel, artista di fine 800, dall’arrivo in manicomio a Monfavet fino alla sua uscita “vittoriosamente perdente”. Nelle sue opere, Camille Claudel è riuscita a scolpire l’animo umano, cogliendone la bellezza ma anche tutti quegli aspetti di cui solitamente non si vuol parlare. Gli elementi che raccontano Camille sono rappresentati dalle voci, percepite ora come una presenza assordante, ora come un tenero ricordo; da dipinti che rappresentano le compagne di viaggio (le “internate” del manicomio) per trent’anni della sua esistenza e sculture. Si mette in scena il coraggio, la forza che l’hanno resa profonda ed autentica, ma, anche logorata e “pazza”.

“Ca/1000” – photo Piero Tauro – All rights reserved

Dopo l’abbandono di Rodin, Camille ha lottato moltissimo per affermare il suo talento in un periodo in cui la scultura era ancora appannaggio maschile, ma ha ceduto alla fine per le contingenze economiche insuperabili per una donna sola di quell’epoca. Per tal motivo, in Ca/1000 le vicende dell’esistenza personale e gli esiti dell’opera sono inestricabilmente mescolati e fusi nel fallimento. Molte delle sculture presenti in scena sono il suo diario, il grido disperato di un’anima che passa dalla felicità di un tormentato rapporto d’amore fino al rancore di ciò che non è stato e mai potrà essere. Si metterà in scena l’esaltazione amorosa, l’illusione della felicità e delle promesse di fedeltà, l’abbandono, il risentimento della solitudine estrema, l’amara consapevolezza di una ferita che mai potrà rimarginarsi». 

“Ca/1000” – photo Piero Tauro – All rights reserved

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